Mario Antonio Arnaboldi (1932-2021) nasce a Milano e si laurea in Architettura al Politecnico di Milano.
Inizia la carriera collaborando con Ernesto Nathan Rogers e con Franco Albini allo IUAV di Venezia.
Ha insegnato all’Università di Trento, alla Sydney University, è stato Lecturer alla University of Colorado a Denver, al College of Architecture and Planning e alla Columbia University di New York. È medaglia d’Argento del Politecnico di Milano per i 40 anni d’emerita docenza e medaglia del Politecnico di Milano per i 50 anni di laurea.
La sua presenza nell'architettura, nei dibattiti, nelle cronache dagli anni '60 in poi, testimonia un metodo e un'esperienza del vivere il progetto. Già docente di Propedeusi alla Progettazione alla Facoltà di Architettura e alla Facoltà del Design del Politecnico di Milano. Già alla vicedirezione della rivista d'architettura l'Arca. La sua esperienza, la sua attività professionale e didattica, in
Italia e all’estero, e l’inserimento della sua opera nel contesto internazionale gli hanno permesso una visione del tema del progetto oltre i limiti parrocchiali, oltrepassando le punte più avanzate dell’arte del costruire mondiale.
Nel 2017 il Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella, gli ha conferito il titolo di Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Rapporto con Adriano Olivetti
Arnaboldi era molto giovane quando conobbe Adriano Olivetti. Era Direttore dell’Istituto del Mobile di Lissone che è stata una scuola che univa gli studenti architetti e gli studenti artigiani, su temi lontani dalla produzione industriale.
Olivetti è stato per Arnaboldi uno dei suoi Maestri, gli ha insegnato ad amare chi lavora, a difendere chi ha idee innovatrici e a lottare per la società.
La sua professione di architetto, all’inizio degli anni ‘60 è partita con la progettazione di impianti industriali come la Saiwa/Nabisco dove il verde e la luce naturale attraverso le vetrate erano parte del progetto, oltre alla presenza di un asilo nido e di uno spazio ricreativo per i bambini e a luoghi di ricreazione e socializzazione per i dipendenti.
Intenti progettuali che in quegli anni non erano assolutamente considerati. Olivetti lo candidò alla Camera dei deputati nelle fila di Comunità.
Architetto, libero professionista, associato dal 1996 dello Studio Arnaboldi & Partners. Laura Francesca Ammaturo, in qualità di senior partner, è stata responsabile del coordinamento dei vari settori sui quali si articolava lo Studio che svolgeva, principalmente, la sua attività nell'ambito della progettazione e dell'assistenza alla realizzazione di grandi opere pubbliche, civili, industriali, basandosi sul lavoro coordinato di un gruppo di tecnici specializzati nei vari settori della costruzione e dell'impiantistica.
Si è occupata della progettazione di oggetti d'uso dove il design diventava laboratorio di ricerca. Grazie anche all'attività didattica svolta principalmente al Politecnico di Milano, ha contribuito alla ricerca tecnica e scientifica occorrente allo sviluppo dei vari progetti, avvalendosi di selezionate risorse umane e tecniche. È docente incaricata di Percezione e Comunicazione Visiva, alla Facoltà del Design del Politecnico di Milano. Opera nel campo della progettazione architettonica e del disegno industriale. Partecipa e organizza diverse mostre di settore. Partecipa alla redazione di saggi e libri sull'architettura e sul design.
È socia fondatrice AREL, ha ricevuto il Premio RE Innovation Lady 2009, categoria professioniste.
Corso di Percezione e Comunicazione Visiva - Politecnico di Milano