Lampada da tavolo Mira°° per Civic illuminazione, Milano
Team di lavoro
Mario Antonio Arnaboldi
Laura Francesca Ammaturo
Davide Benini
Francesca Borini
Francesca Malaguzzi
Elena Puccio
Alessandro Rollino
Anno
2002
La lampada MIRA rappresenta la sintesi razionalista della forma pura nelle possibilità di un'intelligenza d'uso.
Si vede come lo sforzo originale di Arnaboldi, maturato nel corso di lunghi anni, è stato quello di elaborare il concetto di "progetto proprio" o "progetto etico", da lui sviluppato nel suo saggio la "Città visibile" (l'Arcaedizioni 1988), opera di mediazione della tematica progettuale, dove si tenta l'impresa di delineare, nel concetto di città-territorio, questo filone di idee. La drammatica constatazione che, per effetto congiunto della rivoluzione tecnologica, che lo ha progressivamente alienato dal suo lavoro, ormai ridotto a mansione di routine, e di quella speciale, che ha esteso sia la direzione dell'assistenzialismo che quella della permessività, permette all'uomo le realizzazione immediata della propria personalità senza pensare al futuro; dato che la cultura contemporanea non è più unitaria e la sua specificità è settoriale. E' il campo dove i problemi sono legati meno all'azienda e più alla società, meno all'individuo e più all'uomo, il campo dove in prima e in seconda istanza opera l'architettura e il disegno industriale.
Le pubbliche relazioni, affiancate da una buona progettazione, chiamano la partecipazione totale dei valori umani, mettono in moto le possibilità operative proprie della cultura, del costume, del divenire e, quindi, della stessa produttività. L'organizzazione dei volumi, la modulazione ritmica delle superfici, i valori plastici e formali del mondo dimensionale nel quale siamo immersi, il tessuto dei materiali impiegati, la scelta dei valori tonali e cromatici sono i limiti delle cose e del nostro stesso modo di essere e promuovono le nostre relazioni anche in direzione dei bisogni e dei consumi, sentiti soprattutto come conseguenza di una politica educativa di fondo. Tutto questo sembra riassunto nel disegno della lampada MIRA progettata da Arnaboldi.
L'idea di fondo della lampada è quella di accoppiare agli elementi estetici una tecnologia di contenuto in una riuscita sintesi creativa. La lampada MIRA, all'interno della produzione del design italiano, sottolinea l'impegno di realizzare un elemento di arredo caratteristico di modernità e fuori da linee di moda e formali.
Bibliografia
Produzione Programmaluce, Milano
Bibliografia-Bibliography-Bibliographie:
Interni n.336; Domus n.5/6, '87
Cat. Arango Exhibition, Florida, '87
Ufficio Stile n.8, '87; Interiors ag. '87
The Intern. Design Year-book 1987/88
The New York Times 17/11/83
Globe of Boston 23/2/84
Stefano Pavarini, "Face to face: Arnaboldi-Castiglioni", Lighting Design, Feb.'90
Francesco Brambilla, "Il progetto è più veloce dell'idea", Alinea '90
Giorgio Fonio, "Sintesi e simultaneità", l'Arca n. 45