L'intento del progetto è stato quello di raccogliere e/o accogliere in un’unica struttura le testimonianze di un’epoca, di un intero periodo storico. È, in altre parole, una dimensione quantitativa dell’architettura, mentre la funzione di memoria implica la selezione di materiali, l’interpretazione, il discorso sovrapposto a generare la lettura. L’autore sceglie di generare un progetto di museo capace di un lungo rapporto con la durata degli eventi, considerando anche che la storia raccontata in un museo non è mai univoca, statica, ma variabile e relativa rispetto ai valori del tempo, alla visione che abbiamo del mondo. Il progettista definisce il museo come un "contenitore freddo", asettico, razionale, indifferente a ciò che deve esibire;
questa tipologia scaturisce da un atteggiamento progettuale distaccato, privo di significazione, attento solo agli aspetti di “igiene” dell’esposizione, ovvero al rispetto di tutti i requisiti tecnici, nell’ambito di una griglia normativa rigida ed una pretesa “scientificità” museale: questo atteggiamento progettuale sacralizza il dato numerico a scapito degli aspetti qualitativi dell’esporre e produce strutture museali assolutamente corrispondenti a normative e regolamenti, ma assolutamente indifferenti al contesto in cui si collocano e alle cose che si devono esibire. L'impressione generata è di “distacco atemporale”, nell’impressione raggelata di un atto perennemente duraturo.
È la pretesa del Moderno di riproporre una nuova classicità, di ricollegarsi a valori eterni, attraverso la purezza di una certezza tecnica e di una sincerità dei valori strutturali. Si tratta di strutture pensate con un alto livello di significazione. La volontà è di proporre in un secondo piano il contenuto per estrudere l’immagine del contenitore, per esprimere una diversità rispetto al contesto urbano o naturale in cui si colloca, ovvero esaltare il linguaggio progettuale del creatore dell’opera architettonica.
Il progetto deriva dalla contaminazione delle parole-chiave che identificano momenti parziali del progetto e che nella combinazione reciproca divengono spazio di una creazione autonoma, ma riferita a tutto quanto sta prima e dopo la sua nascita. Questo progetto raccoglie le testimonianze del passato, attraverso le forme che la cultura del presente esprime, ma sempre con uno sguardo al divenire del futuro, ovvero aperto ad una trasformazione, una forma aperta al suo stesso superamento.